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Via Pindemonte e ultimo tratto via Crispi

Scalinate

1 – Scala Ireneo della Croce (82 gradini)

La prima che incontriamo a non più di 100 metri dall’incrocio con via Rossetti scende verso il Viale terminando in via Giulia con il nome di Ireneo della Croce, insigne storico di Trieste, che forse meritava di dare nome a qualche strada o piazza più importante. Solo grazie a lui, vissuto tra il 1600 e 1700, pezzi di nostra antica storia non sono andati perduti per sempre.
La scala Ireneo della Croce apre le sue braccia dal Viale in su verso la via Crispi, inglobando l’ingresso di una galleria che nei documenti ufficiali è chiamata “Galleria di Viale XX Settembre” e che, con una grande curva ad U sotto il monte, porta all’ uscita sotto la scala San Luigi ossia davanti alla Piazza Giuliani. I documenti dicono 239 metri che a me, occhio e croce, sembrano pochi. Ma poco o nulla importa. Quello che conta è che abbia dato buon ricovero alle persone del rione durante i bombardamenti anche se questa zona è passata quasi indenne da quelle tristi vicende delle bombe sulle nostre case.

2 – Scala Mainati (67 gradini)

Poco dopo la prima scala , questa sale a destra e arriva dove c’è la grande S che divide la via Ginnastica da via del Farneto.

3 – Scala San Luigi (gradini 121)

Se dovessimo dire quale sia la più importante delle 7 scale che stiamo incontrando su questo percorso direi che è la Scala San Luigi.
Lunga e con un suo fascino. Serpeggia alternando gradini a viottolo tra il verde e la vista di portoncini che danno su villette nascoste. Arriva alla grande curva di via del Farneto in prossimità dell’Orto Botanico.

4 – Scala XX Settembre o Scala San Luigi ? (gradini 78 gradini)

Fatti non molti passi dall’inizio della via Pindemonte che principia con la Scala S. Luigi v’è scala che scende.
Porta serpeggiando in ampio spazio e alternando gradini a viottolo alla Piazza Volontari Giuliani a fianco dell’imbocco della galleria la cui altra porta è sotto la scala Ireneo della Croce.
Nessuna targa che indichi il nome di questa scala. Potrebbe essere parte della Scala San Luigi che non è molto distante. L’unica casa che dà su questa scala porta la targhetta di viale XX Settembre 85 e per questo non sarebbe errato chiamarla scala XX Settembre

78 +121 = 199 . Come dire che in 199 gradini vai da via Giulia al rione di San Luigi

5 – Scala al Parco del Farneto (37 gradini)

Non è il nome ufficiale, ma quello che per comodità ho dato io ora a quella scala che dalla via Pindemonte porta alla parte bassa del Parco del Farneto dove c’è un piccolo slargo con al centro il monumento che il Comune di Muggia ha posto in memoria di Alma Vivoda, partigiana lì uccisa nel 1943

6– Scala Margherita (73 gradini)

La scala successiva nel nostro tragitto è la Scala Margherita che scende dalla via verso il Viale. Si apre in modo molto nascosto dirimpetto all’edificio dell’Acegat

7 – Scala Bonomo

Parte a salire (84 gradini)

Il primo tratto è vietta in salita e poi iniziano gli sconnessi gradini. Nel primo tratto sulla destra case di antica data di 5 o 6 piani e poi altre più basse quando iniziano i gradini. Sulla sinistra verde incolto e d’inverno con gli alberi senza le foglie si intravvede un edificio della ex proprietà dei Dreher

Parte a scendere (42 gradini)

Larga scala che porta proprio alla fine del Viale. Sulla dxestra la porta del Residence Bonomo e subito dopo si apre lo spazio del gigantesco condominio (per fortuna poco visibile dalla via Giulia) costruito sul terreno dove prima c’era la Fabbrica Dreher

Il totale di queste 7 scale fa 542 gradini.

E a proposito di scale nella città.

In questi giorni (dicembre 2015) il quotidiano locale ha lanciato una giusta campagna contro le barriere architettoniche che impediscono ai disabili di circolare liberamente. Giusto fare molto per abbattere queste barriere, ma quello che si potrà ( dovrà) fare sarà  minima parte. Si potrà nei mezzi di trasporto, in molti palazzi (non d’epoca), marciapiedi, ma non ci si può nascondere che la città di Trieste – salvo il centro –è formata da strade a salire e scendere spesso anche in modo ripido. E poi tante e tante scale. Se è vero che un invalido non andrà a comperarsi una casa in cima a una scalinata si deve tener conto che molti diventano invalidi nel corso della loro vita. O se non invalidi semplicemente vecchi.
Proprio mentre stavo fotografando il Residence Bonomo con la coda dell’occhio ho visto una signora molto vecchia che saliva dal Viale per arrivare alla via Pindemonte. Il carrellino con dentro la spesa faceva una gran fatica con le sue piccole ruote a venir su da ogni gradino. Lei paziente e di certo abituata a quella fatica ha comunque molto ringraziato per averle risparmiato la fatica di una decina di gradini.
Trieste è anche questa.

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La mia Trieste, 23 Dicembre 2015