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Stazione di Guardiella

C‘era una volta. Così iniziano le favole per bambini, ma anche molti discorsi che riguardano le ferrovie dello Stato italiano specie se si riferiscono a Trieste che di binari per treni merci avrebbe bisogno come i pesci dell’acqua e non di continue dismissioni e dimenticanze.
Dunque c’era una volta la stazione di Guardiella a monte di San Giovanni e per arrivarci si imboccava la via Damiano Chiesa.
Fu costruita nei primi anni del 1900 quando venne fatta in pochissimo tempo la linea chiamata Transalpina che era una seconda linea che congiungeva Trieste all’Austria. Ma restando al nostro territorio la linea iniziava a Campo Marzio (per la precisione la Stazione di Sant’Andrea non essendoci ancora la stazione di Campo Marzio) passava dalla stazione di Montebello, poi verso la stazione di Guardiella e avanti avanti avanti con decine di treni merci ogni giorno. Un buon motivo per sopprimere nel 1959 la linea.
Gli edifici della stazioncina che erano abitati dai ferrovieri che lavoravano in quel tratto di linea sono abitati ancora oggi da qualche famiglia di dipendenti delle ferrovie.

Un oasi di pace cui si giunge quando su per la via Damiano Chiesa si incontra un sottopasso (infatti sopra ci passano i binari) e lì sulla dx un viottolo con tanto di cancello (aperto) e la scritta “divieto di ingresso, proprietà FFSS”.
Ignorando, come è giusto fare, quel cartello si percorre la stradina sterrata e dopo alcune centinaia di metri si arriva agli edifici che furono la Stazione di Guardiella.

 

 

 

 

 

La mia Trieste, 25 Gennaio 2016