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Via delle Cave e via Capofonte

La via delle Cave inizia dalla piscina di via San Cilino ed è via amena. Anche qualche condominio sulla sinistra è avvolto dal verde di alti alberi e poggia sul verde lasciando tranquille casette e villini che si susseguono specie sulla destra della via.
Tra queste spicca quella che porta il n. civico 7 – un villino anni ’20 rosso e bianco dentro il verde del giardino, curato alla perfezione nei dettagli – che rappresenta secondo me la casa più bella di tutto San Giovanni.
Alla fine del dritto dolce gradiente di questa via appare discreto sotto alti alberi il Capofonte, sito di antichissima e importante storia.

Più su con la via che ora prosegue con il nome di via Capofonte, quasi nascosta alla vista di chi sale ecco la Chiesa di San Pelagio, l’antica chiesa di San Giovanni.
E poi salendo ancora, passando per un lungo tunnel naturale fatto di alberi che fa intendere di essere ormai in deserta collina ecco, quasi schiaffo improvviso, un piazzale su cui s’affaccia un complesso di alloggi Ater. Costruiti in grande economia tra il 1957 e il 1960, oggi gli originari 128 alloggi con metratura media di 40 metri quadri sono diventati 62. La ristrutturazione è stata radicale sia internamente che esternamente rendendoli gradevoli anche per i colori usati. Davanti è stato ricavato piazzale per il capolinea del bus n. 12

Lì queste vie, dense di storia,  terminano ingloriosamente.
Via delle Cave che così si chiama dal 1912, ratificando il nome che i residenti della zona avevano dato a quel posto già ai primi dell’ 800 perchè lì c’erano cave di onice calcarea – ben rara in Italia salvo qualcosa in Toscana – e di cui si è però persa ogni traccia e memoria.

La mia Trieste, 26 Gennaio 2016