Arrivati a San Giovanni – e per intenderci nella zona della Chiesa – ci sono quattro vie parallele che si inerpicano sulla montagna che ci sta di fronte.
Partendo da sinistra, dietro il lato sinistro della Chiesa, via del Caravaggio che porta a San Giovanni Superiore e tiene alla sua sinistra la zona denominata Brandesia.
Dal lato destro della chiesa diparte verso la montagna la via delle Docce.
Più a destra ancora e inizia dalla piscina di via San Cilino, c’è via delle Cave.
Più a destra di tutte la via Damiano Chiesa. Solo questa ha sbocco che si innesta sulla grande arteria che dalle cave Faccanoni porta a Basovizza. Le altre tre sono a fondo cieco.
La via delle Docce sale lentamente poi termina in una zona di tanti villini e, in grappolo diradato, di pini di varia specie.
Al suo inizio, sulla destra, case alte ed appena hanno termine si vede un antico muro con dei contrafforti. Il muro arriva fino alla parallela via delle Docce ed era il muro di contenimento del vecchio campo di calcio adibito anche ad altre manifestazioni sportive.
Il robusto muro munito di contrafforti è stato usato per contenere il terreno sul quale dopo la guerra è stata costruita la piccola caserma Chiarle. Abbandonata come tutte le altre ormai da tanti anni è, in questo 2015, in parziale ristrutturazione nel senso che l’edificio posteriore al corpo centrale è stato rifatto.
Ma questo Felice (?) Chiarle, cui è stata dedicata una caserma, chi era? Veronese, maggiore dell’esercito italiano, morì in combattimento nel 1916 nel Trentino.
Via delle Docce, nome dal 1912, toponimo per resti dell’acquedotto romano.
La Caserma Felice Chiarle