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La Rotonda del Boschetto

Oggi di rotonde nelle città ne abbiamo una ogni 200 metri al posto dei semafori.
A Trieste ce ne sono ben poche vista la sua estensione su, per le colline.
Ma a Trieste c’è la Rotonda per eccellenza, quella del Boschetto.
Dal 1901 così si chiama e prima era Largo del Boschetto.
Giusto chiamarla a suo tempo “rotonda” che è termine a indicare anche spazio libero più o meno circolare dove si ritrovano più persone per motivo di svago.
E così era la Rotonda del Boschetto che era posto dove la bella gente soleva andare in carrozza e lì sostare nel grande caffè esistente ed ascoltare musica.
Biagio Marin scrive. ”… la Rotonda del Boschetto dove una volta si veniva a sentire la banda, a bere la birra e a mangiare trippe e goulasch e salsicce e frittate condite con il Terrano del Carso, che insinuava nelle vene l’ilarità e la serenità.


Dai gradoni ombreggiati dagli ippocastani era bello guardare alla costa di San Cilino, ….  al ciglione verso Opicina” .
Ed egli termina scrivendo “Ora alla Rotonda non ci va più nessuno …”

Dei tempi antichi rimane una fontanella che funziona ancora e un cippo in pietra carsica che indica il nome della via che porta al Cacciatore: Viale del Cacciatore.

21 Aprile 2015 – Motosega in azione e in poche ore il bell’albero che era in una delle due aiuole al centro della Rotonda, non c’è più.
Lo si vede ancora vivo in una delle foto che inquadrano la piazza. Bello dritto ed ignaro della sua imminente fine. A Trieste gli alberi dovrebbero stare più attenti. Basta poco e zac.

6 maggio 2015 – Lo scultore triestino Edoardo Coral (http://www.coraledoardo.com/) lavora sul tronco rimasto per ricavare una scultura che simboleggia una mussolera in quanto in quella piazza, anzi .. rotonda e forse proprio sotto quel platano, c’era stata una bancarella de mussoli.
La statua sarà poi inaugurata ufficialmente ai primi di giugno alla presenza del Sindaco.

La mia Trieste, 4 Febbraio 2016