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Il castello di Muggia

Tre sono i castelli nella provincia di Trieste: San Giusto, Duino e il castello di Muggia (1)
Nel giro di soli 50 anni ossia tra il 1350 e il 1400 iniziano le opere di costruzioni di tutti e tre, ognuno con una sua storia diversa.
Quello di Duino è l’unico che parte da una volontà della città di Trieste.
Quello di San Giusto nasce per decisione di Venezia.
Quello di Muggia per volontà del Patriarca di Aquileia in lotta con Venezia.
Storie diverse,  ma con un minimo comune denominatore: la rivalità tra Trieste e Venezia e gli Asburgo ancora per poco alla finestra.

Faccio un salto di oltre 600 anni.
Il castello di Muggia è lì e sovrasta in modo discreto la parte vecchia della cittadina. Sovrasta il mandracchio con le sue barche colorate e qualche peschereccio ed anche il porto nuovo.
Come non imboccare una delle tante stradine miste a scale che portano su verso la costruzione e girarci attorno guardando all’insù le mura merlate e giù verso il mare e le sue barche con sullo sfondo una parte di Trieste. E tanti a cercare la porta per entrare nel castello e visitarlo.
Ma il Castello di Muggia è privato e visitabile solo in occasione delle 4 giornate annuali – 2 in primavera e 2 in autunno – organizzate da “Castelli Aperti” . La delusione si legge sul volto di molti.
Acquistato dallo scultore Villi Bossi (2) e sua moglie Gabriella, essi vi abitano.
Lui capelli da artista, lei sempre con lunghi vestiti che giustificano l’appellativo di “castellana” che gli abitanti del borgo attorno al castello le hanno affettuosamente dato.


L’acquisto nel 1991 – dopo lunghissime trattative perché la proprietà era suddivisa tra ben 8 famiglie – fu di un castello ormai rudere. Certo le mura, ma dentro il vuoto e tutto da rifare.
Tutto il resto proviene da un paziente lavoro dei coniugi Bossi alla ricerca, per castelli e vecchie case padronali del Friuli e del Trentino, di pezzi autentici. La loro decisione è stata quella di non tentare di rifare dei mobili e arredi, ma di usare l’esistente sparso per i castelli in modo da assicurare una autenticità anche se non riferita al castello di Muggia.
Molto pregevoli i due battenti della porta del Castello che provengono dalle porte laterali della basilica di San Giusto, sostituite da porte in bronzo donate dai rotariani di Trieste.


Oggi, come le foto mostrano, il Castello è un piccolo gioiello con il suo giardino stracolmo di piante e interni sobri come si confà ad un vero castello. Sobri, ma disposti con particolare gusto artistico e cercando di interpretare il gusto e gli usi di secoli fa quando il castello era pieno di vita. (3)
Il Castello pur privato e aperto in quei 4 giorni con visite guidate per mano della signora Gabriella, è comunque aperto “sempre”. Artisti, poeti, concertisti di tanto in tanto si ritrovano nelle sale del castello per il piacere di invitare gli amici all’ascolto dentro una cornice suggestiva.
Talvolta le piccole stradine che portano al Castello risuonano di voci allegre di bambini che vengono in visita con la scuola.
Altri qui festeggiano in allegre compagnie di amici e parenti al grido di “viva gli sposi”.
E talvolta gruppi (di turisti) italiani o stranieri che prenotano una visita (4) e hanno così la fortuna di sentire la signora Gabriella raccontare con molta passione di questo posto magico.

Dunque una abitazione privata, ma allo stesso tempo luogo aperto all’accoglienza di quanti vogliono conoscere e ripercorrere le tappe della storia di queste terre (5)

NOTE

Nota 1
Miramare viene chiamato castello forse solo per le merlature della costruzione.

Nota 2
Villi Bossi, scultore le cui opere sono state esposte in circa 40 mostre personali e centinaia di collettive. Molte altre opere sono state commissionate da privati o da enti per ricordare speciali eventi.
Lavora essenzialmente il legno e la pietra. Quella arenaria delle cave della zona muggesana, la pietra calcare, la pietra d’Aurisina, il marmo di Carrara.
In gioventù ha avuto maestri di eccezione e la sua formazione è sempre in divenire. Partecipa a molti Simposi internazionali di scultura che offrono la possibilità agli artisti di esprimersi su grandi formati lavorando assieme, senza segreti, dando e ricevendo emozioni di lavoro e di vita.
Così l’artista ha voluto sintetizzarmi il suo lavoro artistico:

In questo mondo estremamente tecnologico, la natura umana ha perso i suoi ritmi naturali.
Con il mio lavoro cerco di esprimere questo disagio.
Le mie forme generano semi non più rotondeggianti, ma spigolosi e duri per superare con tenacia le difficoltà della vita.”
Alcune opere sono visibili nel giardino del Castello e nel Castello ha il suo studio artistico.

Nota 3

Va comunque precisato che il Castello è stato solo difesa militare e non è mai divenuto una casa patrizia come successo a molti castelli. E’ stato difesa militare fino a tutto il 1700 e poi lentamente è caduto in rovina.
Per il sito
www.castellodimuggia.wpeople.it/ la signora Gabriella così ha sintetizzato le vicende storiche del Castello
Trascrivo ringraziando.

ll castello di Muggia è una severa costruzione a pianta rettangolare, in conci di arenaria squadrati, eretta in posizione dominante rispetto al “mandracchio” (porticciolo).
L’imponente costruzione risale al 1374 quando, per porre termine alle dispute interne fra fazioni patriarchine e venete, il Patriarca Marquardo di Randek inviò a Muggia Federico di Savorgnan che, occupata la cittadina, dava iniz
io alla costruzione del castello, che è legato alla storia di Muggia, fedele a Venezia nelle lotte con il Pariarcato di Aquileia con Massimilano I e Trieste.
Nel 1413 le truppe del re Sigismondo d’Ung
heria, chiamate dal Patriarca Antonio Da Ponte, occuparono Muggia, portandovi grandi rovine.
Nel 1511 il Capitano di Trieste insieme al Frangipani, Comandante delle truppe dell’Arciduca Massimiliano I, con un poderoso esercito mosse invano all’assalto di Muggia.
Il castello rimase difesa militare fino al 1700, poi abbandonato a se stesso fino al 1900 data in cui fu acquistato dal dottor Giacomo Derossi, che ne ampliò la parte interna trasform
andolo in casa privata.
Nel 1991 lo scultore Villi Bossi acquista il castello fortemente degradato, ridando dignità al maniero che oggi ospita la casa privata dello scultore e il suo studio, inoltre tra le mure del maniero i coniugi Bossi organizzano incontri di prosa e musica con l’intento che queste mura difensive di un tempo possano oggi essere difesa dell'”Anima”.

Nota 4
Per visite e organizzazione di eventi nel Castello ci si può rivolgere direttamente alla signora Gabriella tel 040 – 27 27 72 oppure al Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia tel 0432 – 28 85 88

Nota 5

La signora Gabriella insiste molto su questi concetti e nelle visite guidate non manca di dirlo in modo chiaro.
“Io mi sento che passo per questa strada del recupero perché per me è importante l’avere salvato una costruzione con i suoi valori della storia ….

Una idea di rinascita del posto. O lo ami perché appartiene a tutti oppure diventa il posto dove metterci una piscina e farne semplicemente una abitazione privata. Questo non è il significato della storia.  Il significato della storia è condivisione rispettosa e dedizione quasi come per un famigliare perché lui ha bisogno spesso di te…
gente che viveva nelle campagne che quando apriva la porta della propria casa offriva sempre un pezzo di pane e un po’ di acqua. E’ cosa dimenticata però esistente che si riferisce soprattutto al castello che aveva anche questa funzione di accoglienza…
Oggi o 1 persona o 100 che entrano in questa fortezza troveranno sempre un pezzo di pane, un bicchiere di acqua o di vino proprio in ricordo di quello che nella mia infanzia ho visto in tutte le case povere di questa gente delle nostre terre. Queste erano le nostre radici che penso hanno radici nel lontano medioevo…
Quindi questo dare voce alla storia, al momento di abbraccio di una visita come si fa oggi non è altro che rispolverare l’antico passato dando conoscenza e nuova vita a queste antiche pietre…“

La mia Trieste, 26 Giugno 2016