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SE.L.A.D, un’ idea molto banale…

…ma con dentro un piccolo particolare vincente.
Chissà forse anche oggi … Sì anche oggi, anziché parlare a più riprese e ad intervalli regolari, di far lavorare in opere utili – per es. di manutenzione – i c.d. migranti,  incontrando ogni volta il dissenso di quelli che dicono “ahh poveri migranti sfruttati” e altri che dicono “così si porta via il lavoro agli italiani”, può essere utile guardare al nostro recente passato, capirlo, prendere spunti applicabili al presente.

Questo è dunque il cappello a questo breve articolo che parla della SE.L.A.D, sigla che sta per “Sezione Lavoro Aiuto Disoccupati”

Gli anni sono quelli del dopoguerra dopo il 1947 quando a Trieste, ben più che in altre parti dell’Italia sconfitta, v’era miseria e disoccupazione. Trieste,  dove non solo macerie come per esempio a Milano e altre città, ma anche guerra più lunga e con strascichi e forti tensioni interne, condizioni di precarietà totale dei confini, arrivo di profughi dall’Istria, amministrazione della città in mano alle forze vincitrici della guerra. Un clima di grande incertezza su tutto. E un’economia assolutamente non in grado di ripartire con queste condizioni avverse con le proprie forze.
Anni di umiliazione per Trieste per non essere padrona della conduzione della città e per non sapere di che morte poteva vivere o di che vita poteva morire, ma che hanno avuto alcuni punti positivi ed utili.
La SE.L.A.D ne è esempio tangibile ed ancora toccabile con mano in tantissimi punti della città, alcuni dei quali molto importanti.

L’idea è del G.M.A. che, preoccupato dello stato di tensione esistente in città ed in linea con le filosofie di aiuto ai paesi vinti (si veda il piano Marshall (1) ) pensa di farsi promotore di un’ iniziativa che crei occupazione e nello stesso tempo risolva problemi pratici conseguenti ai bombardamenti ed a vari anni di stasi negli investimenti in opere pubbliche di primaria necessità.
Iniziativa in linea non solo con i principi del Piano Marhall, ma con gli indirizzi di politica economica care a Roosevelt basate sui teoremi del grande economista inglese John Keynes (2), cui si deve gran parte della fortuna degli Usa di quegli anni.

Nel ’47 viene dunque creata la Divisione Lavori in Economia (D.L.E.) con una conduzione congiunta tra GMA e Comune di Trieste. Più precisamente la D.L.E. era alle dipendenze del Dipartimento Lavori e Servizi Pubblici del G.M.A, ma con responsabilità tecniche ed amministrative del Comune.
I primi lavori sono quelli dello sgombero macerie. Un lavoro molto grosso tenuto conto degli oltre 1200 edifici distrutti o gravemente danneggiati.
Le maestranze sono perlopiù del rione interessato ai lavori. E’ forse questa – assieme alla voglia di ricostruzione ed iter burocratici molto snelli – la chiave di volta di una grandissima efficienza delle maestranze e di risultati concreti sotto gli occhi di tutti.
Risolvere problemi concreti della propria zona/rione è una motivazione molto forte che porta grande impegno ed anche contributo di idee. Impegno ed idee che poi andranno a ricadere su se stessi e le proprie famiglie e quindi sulla collettività in generale.

La D.L.E. opera fino al 1951 e poi diviene SE.L.A.D – Sezione Lavori Aiuto Disoccupati – enfatizzando l’aspetto di sostegno ai lavoratori disoccupati e mettendo in moto l’economia della città con una iniziativa figlia diretta delle teorie del Keynes.
Ormai il lavoro primario ed urgente di liberare le strade e piazze dalle macerie è stato fatto.
Ora ci si può dedicare a opere di interesse per la città, senza attendere che l’iniziativa privata si metta in moto.
Le varie decisioni sui progetti vengono prese sempre con immediatezza dal G.M.A. e gestite tecnicamente ed amministrativamente dal Comune con altrettanta solerzia.
Si dice che la scelta dell’ iniziativa pubblica a scapito di quella privata fosse dovuta ad un certo timore nel G.M.A. che, fra potere politico locale ed imprenditori privati, potessero nascere delle intese volte a tenere alti i costi dei lavori a beneficio di entrambi ed a scapito della collettività.
Che il G.M.A. avesse visto con lungimiranza ?

Molto attento il G.M.A. sulla questione della regolarità di contratti e forniture tant’è che un minimo sospetto verso il Responsabile del settore – un americano – causò la sua destituzione dall’incarico e sostituzione con un inglese.
Un inglese che contrariamente a molti suoi colleghi intrisi di spirito colonialista, amò Trieste battendosi, nei limiti della sua posizione, per l’italianità della città. A lui va ascritta tutta la programmazione e realizzazione di impianti sportivi che riteneva molto utili per dare un obiettivo ai giovani ed anche per creare, con lo sport, motivi di contatto tra la popolazione e le truppe presenti in città.
Il lavoro della SE.L.A.D risulta da subito utile non solo per ricostruire edifici distrutti, ma per rendere la città più vivibile costruendo fognature, facendo o allargando strade, creando giardini per i bambini al fine di evitare che fossero per le strade, creando campi sportivi ed altro come più sotto evidenziato. O anche semplicemente facendo un giardino nel cortile di qualche ospedale. Lavoro a prima vista del tutto secondario in quei momenti, ma anch’esso utile per far dimenticare macerie e brutture.

Mi piace pensare che dietro alla grande quantità di lavori con natura molto diversa vi sia stata questa regia. Come spiegare altrimenti che a fianco di impegnativi lavori come la creazione della zona industriale e del nuovo porto vi fossero lavori come la vedetta Slataper vicino Santa Croce?
Due estremi.
L’Italcementi nella appena nata zona industriale che apre uno stabilimento dove nuovi dipendenti vanno nella settimana a lavorare e poi la domenica pomeriggio in gita e tra le varie possibilità di gita anche una novità dalla quale mirare dall’alto il golfo e la città. Guardarla dall’alto nella sua bellezza e senza dunque poter scorgere, per la distanza, brutture, miserie e ancora tanto da fare sul piano materiale e su quello della pacificazione degli animi.
Tutto questo è stata la SE.L.A.D e non solo fare diminuire i disoccupati.

Su questa diminuzione non si hanno cifre certe perché le iscrizioni alle liste di collocamento furono influenzate in quegli anni da piani di pacchi dono, tessere annonarie agevolate ed altri benefits per gli iscritti. Dunque liste di collocamento divenute per questo specifico motivo più affollate e poi più snelle quando queste agevolazioni non ci sarebbero più state. (3)
Non va dimenticato infine che l’immissione di denaro fresco nella città attraverso il salario corrisposto alle maestranze e all’indotto non poteva non mettere in moto l’economia. Abbiamo in quegli anni tutta una serie di aziende che aprono o riaprono i battenti. (4) Dunque altri salari ad altre maestranze con ulteriore beneficio per gli abitanti e di conseguenza per la città.
Un discorso che, molto ma molto semplificato (veramente tanto), si riassume in “investimento che crea investimento” e crea ricchezza distribuita. Esattamente il contrario della politica di di-sinvestimenti oggi così tanto di moda sull’onda che, per investire, ci vogliono soldi e i soldi non ci sono.
Monti docet. E il povero economista Keynes più sopra citato si rivolta nella tomba.

La SE.L.A.D cessa intorno al 1960, ma non v’è dubbio che la sua attività sostanzialmente si spegne con il 1954 alla fine della amministrazione del G.M.A.
L’elenco dei lavori è particolarmente lungo e per comodità qui provo ad individuare alcune tematiche e nelle note alcuni esempi. L’elenco è volutamente incompleto perché lunghissimo e la lettura risulterebbe ancor più noiosa.
– muri di sostegno. (5) Detto così può sembrare una grande banalità ed invece per una città piena di dislivelli come Trieste i muri di sostegno diventano essenziali per creare spazi. Una specie di terrazzamento non per coltivazioni, ma per creare superfici piane utili alle edificazioni o apertura strade o, ancora, renderle meno soggette a smottamenti. (6)
strade (7)
– ricostruzione di edifici pubblici danneggiati (8)
– opere su edifici pubblici (9)
– case popolari (10)
– strutture sportive (11)
giardini pubblici (12)
varie (13)

Indipendentemente dalla lettura delle note è giusto rammentare alcuni lavori di particolare rilievo. Per esempio la sistemazione della “Napoleonica” che in molti tratti era puro sentiero, con la messa in opera dei rinforzi a lato valle nonché la creazione del piazzale di posteggio all’inizio della strada dalla parte dell’Obelisco.
Restando ancora in Carso la costruzione della vedetta Slataper in zona di Santa Croce.
Il bellissimo e grande giardino di via San Michele è anch’esso opera della SE.L.A.D.
Ed anche la bonifica di tutta la zona di Zaule con interramento di paludi e creazione di strade, ponendo così le basi della zona industriale e del nuovo porto. Forse questa è l’opera più impegnativa come mole di lavoro e comunque quella che dal punto di vista della ricaduta pratica sulla città è la più rilevante. Non solo un’opera per eliminare zone paludose, insalubri e piene di rifiuti, ma anche di costruzione di motori fondamentali per la città quali la zona per le industrie e il nuovo porto.

Dulcis in fundo le rive.
Esse prima dell’intervento erano una semplice strada ad una carreggiata lungo il mare e i lavori l’hanno resa – come superficie – come oggi la vediamo. Ossia due carreggiate e la passeggiata lato mare.
Le dolci ed amate rive di Trieste.

(Molte notizie per questo articolo sono state tratte dall’analitico lavoro di Massimo Gobessi con il suo libro “Pala e picon” ed. Lint che qui cito e ringrazio)

Nota 1
Il Piano Marshall
Gli Stati Uniti, al termine del conflitto, nutrivano serie preoccupazioni per l’economia europea stremata dalla guerra e che, con modalità diverse, accomunava vinti e vincitori compresa la “sorella” Inghilterra… Preoccupazioni di certo non in virtù di sentimenti compassionevoli, ma per ragioni di stato, come è ovvio che sia. Un’ economia europea debole voleva dire scarse esportazioni dagli USA verso l’Europa e poi c’era sempre in agguato l’Unione Sovietica che, tramite i partiti comunisti nei singoli Paesi (il più forte in Italia), poteva soffiare sul malcontento e dunque rinforzare questi partiti ed una propensione della gente per i Paesi comunisti dove tutto era “equo e del popolo”.
Marshall è il Segretario di Stato che nel ‘47 fa approvare dal governo degli Stati Uniti un piano di aiuti economici conosciuto appunto con il nome di Piano Marshall che funzionò, con evidenti risultati positivi, fino al 1951.

Nota 2
John Keynes è un economista inglese la cui attività copre un periodo storico molto difficile a cavallo delle due guerre mondiali. Impossibile e fuori tema un’esposizione qui delle sue teorie molto complesse e del suo pensiero in tema di politica economica delle nazioni.
Fu acerrimo nemico delle teorie marxiste ed altrettanto delle teorie del libero mercato.
In estrema sintesi si può dire che egli sostenne che in presenza di forte disoccupazione lo Stato dovesse intervenire incrementando la spesa pubblica in investimenti. Da ciò creazione di reddito e conseguente domanda di beni e maggiore occupazione. Ovviamente sostenendo per breve periodo maggiore deficit di bilancio.

Nota 3
I dubbi sulle cifre emergono da uno studio dello statistico triestino Giorgio Bonifacio.

Nota 4
Inizialmente presero o ripresero avvio il Mobilificio Zerial; Industria Dolciaria Alabarda; Pastificio Triestino; Saul Sadoch; Lucky Shoe; Veneziani colori; Società Imbottigliamento Bevande.
In un secondo momento con la creazione della zona industriale di Zaule oltre al nuovo Porto di Trieste riprese l’attività la raffineria Aquila e furono aperte importanti realtà come la Manifattura Tabacchi e l’Italcementi.

Nota 5
L’importanza dei muri di sostegno si è vista in modo particolare nel corso della piovosissima fine dello scorso anno (2017). Quanti muri, per il peso della terra piena d’acqua, sono crollati creando problemi a strade e soprattutto ad edifici, ville e villette poggianti su terreni tenuti a livello da muri di sostegno!

Nota 6
(a titolo di esempio)
Via Besenghi per l’Osservatorio astronomico. / Viale Miramare in vari punti. / Via San Marco per il Ricreatorio Pitteri.

Nota 7
(a titolo di esempio)
Via Fabio Severo, allargamento in vari tratti. / Costruzione della strada che passa per il terreno della Villa Giulia (opera utile agli americani perché nella Villa Giulia andarono ad edificare le loro villette di residenza). / Via Commerciale, piazzola per capolinea bus. / Via Flavia, piazzola per capolinea bus. / Apertura Strada di Rozzol. / Napoleonica, vari lavori di sistemazione, allargamento e creazione del posteggio auto all’Obelisco / Rive, allargamento con totale rifacimento dalla Stazione alla Sacchetta.

Nota 8
(a titolo di esempio)
Castello di San Giusto, lavori vari di riparazione dopo occupazione truppe naziste, nuovo ingresso per la Bottega del Vino, creazione pista da ballo / Ippodromo, rifacimento scuderie / Ospedale Maggiore, Burlo Garofalo, Ospedale Psichiatrico rifacimento sistemazione dei giardini / Caserma di via Rossetti, riparazione dei molti danni causati dai bombardamenti.

Nota 9
(a titolo di esempio)
Cimitero di Sant’Anna, sistemazione / Capannone per ricovero cimegli Henriquez, costruzione in San Vito / Scalo Legnami / Castello di Miramare, lavori zona mare (da ricordare che il Castello requisito era a beneficio degli inglesi ).

Nota 10
(a titolo di esempio)
Case nel rione di San Giovanni, nel rione di San Sabba, in Strada di Fiume e in Gretta.

Nota 11
(a titolo di esempio)
Campo Sportivo di Ponziana / Tiro a segno in località Cacciatore / Campo di baseball a Opicina / Campo sportivo a San Luigi / Campo di calcio a Valmaura, riparazioni dopo occupazioni di varie truppe nel corso del conflitto.

Nota 12
(a titolo di esempio)
Giardino in via Del Teatro Romano poi demolito per fare posto al palazzo dell’Inail / Giardino di piazzale Rosmini (costruzione) / Giardino in Ponziana(costruzione) / Giardino di via San Michele (costruzione).

Nota 13
(a titolo di esempio)
Squadre fisse a disposizione della Intendenza alle Belle Arti / Villa Modiano in via dell’Eremo, sistemazione parco e creazione di un maneggio (la Villa e relativo parco erano a disposizione degli inglesi) / Torrente Rosandra, costruzione di argini / Zaule, bonifica e creazione zona industriale / Vedetta Scipio Slataper sul Carso (costruzione).

La mia Trieste, 9 Febbraio 2018