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1 – Il Seminario vescovile

La Chiesa

Stessa pietra del edificio del Seminario, stesso stile, quello dell’arch. Frandoli, architetto molto attivo a Trieste nel dopoguerra (es. Ospedale Infantile Burlo, ristrutturazione Sanatorio Triestino).
La chiesa dedicata all’Immacolata Concezione di Maria fu consacrata il 1° maggio 1951 ed ha accanto, sempre opera dell’arch. Frandoli, un graziosissimo chiostro che raccorda la Chiesa con l’edificio del Seminario.
Nel chiostro oltre a un busto dedicato a mons. Santin ed uno a Pio X ci sono 2 lapidi commemorative di Marcello Labor (di cui prima si è detto) e di coloro che si impegnarono per la costruzione del Seminario.
A terra in attesa di opportuna collocazione giacciono (fine 2014) antiche lapidi in parte in buono stato ed altre da restaurare.
La chiesa attualmente è utilizzata dal Seminario solo in occasione di eventi particolari ed è concessa in uso per 2 giorni alla settimana alla comunità cattolica ucraina.
Dentro la chiesa, che come si vede dalle foto è piuttosto essenziale, c’è da notare la porticina del tabernacolo realizzata dal pittore, incisore e nell’ultima parte della sua vita soprattutto scultore, Carlo Sbisà morto a metà anni ’60
Nella chiesa c’è anche un organo piuttosto prezioso perchè costruito dalla ditta Mascioni, una azienda sorta nel 1829 e che ha fornito, tra l’altro, gli organi della chiesa di San Marco a Venezia, di S. Antonio a Padova e anche quello di San Giusto.

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La mia Trieste, 28 Novembre 2015