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Ospedale Burlo Garofolo

E’ una delle istituzioni di cui i triestini sono sempre stati orgogliosi e a fronte di perenni mugugni sulla sanità locale, il Burlo ha sempre cavalcato l’onda di una buona fama.
In anni recenti tutto è diventato più difficile da decifrare perchè la politica ha determinato le sue scelte innescando i relativi giudizi pro da parte di chi ha fatto le scelte politiche di questi ultimi anni  e giudizi contro da parte di chi è all’opposizione. Rimane comunque il gradimento generale degli utenti e questo è ciò che conta al di là delle lotte politiche.
Da molti anni il Burlo è un Irccs ossia un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Da anni si prospetta un trasferimento a Cattinara che ormai sembra ineluttabile e la vox populi dei triestini si fa sentire con un “pecà iera l’unica roba che funzionava e i rovina anche questa”.
Gineprai nei quali non ci avventuriamo ed è meglio concentrarsi sulla storia di questa istituzione che è una delle tante prove tangibili di come i ricchi triestini fossero attentissimi ai bisogni della città verso la quale erano riconoscenti per le fortune acquisite.

Le sue radici affondano nella metà dell’800 con l’apertura di un ospedaletto per fanciulli poveri stante l’impegno della baronessa de Langenau Mertens che, anche grazie alla sua posizione di moglie del Luogotenente di Trieste, (anche adesso le mogli dei politici sfruttano la loro posizione.  Peccato per tutte altre cose)  riuscì a coinvolgere negli aspetti del finanziamento persone come il barone Revoltella, De Gorachuchi, il Direttore dell’Istituto dei Poveri e altri fino a costituire una associazione di ben 150 persone.
Questo ospedaletto ebbe sede nei primi anni presso i  Padri Mechitaristi molto attivi nei secoli scorsi a Trieste e dunque sul colle di San Vito.
Da lì per ampliare la scarsa capacità ricettiva  presto l’ospedale si trasferisce al numero 4 di via del Bosco. Siamo nel 1869.
E qui ancora una volta denaro privato arriva copioso per una istituzione di pubblica utilità. La baronessa Maria de Burlo Garofolo lascia all’ospedale una cifra molto elevata tale da giustificare l’apposizione del nome Burlo Garofalo a questo ente. Siamo nel 1907.
Quindi ufficialmente (e semplificando) il Burlo è sorto nel 1907 in via del Bosco. Poi arrivano ancora altri soldi privati con il lascito da parte del dott. Alessandro de Manussi per ricordare la moglie defunta.

Nel 1938 inizia la costruzione della nuova sede, quella attuale di via dell’Istria. L’ing Frandoli che è incaricato del progetto va a Vienna e in Svizzera per vedere alcuni ospedali infantili ritenuti all’avanguardia. La guerra interrompe la costruzione dei 2 padiglioni e solo nel 1950, sotto l’Amministrazione Militare Alleata, si ha l’inaugurazione ed inizio attività.
Il resto sarà storia futura. Politica permettendo.

 

 

La mia Trieste, 28 Novembre 2015