/var/www/lamiatrieste.com/wp-content/themes/lamiatrieste/content.php

Via Margherita, via dei Cunicoli, Pendice Scoglietto

Poco dopo la piazza Volontari Giuliani, sulla sinistra, inizia la breve via Margherita.
Oggi imboccandola, il tratto in piano mi è parso molto più corto di come lo ricordavo quando con grande interesse guardavo i tram svoltare a 90 gradi dalla via Giulia per infilarsi nel loro deposito a fare la nanna. Poi dopo la fine dei tram il deposito rimase per alcuni anni come cimitero di queste vetture che avevano, seppur rumorosamente, servito per mezzo secolo così bene la città.
Un giorno scavalcando il cancello andai a fare visita a quelle vecchie glorie salendo dalle porte aperte o divelte, sedendomi al posto del tramviere e accarezzando a sinistra la manopola del freno e sul davanti a destra la leva del movimento del mezzo, leva che sbucava sopra lo scatolotto fatto dalla mitica Brown Boveri di Milano. Esse sembravano dirmi “portaci con te o prendi almeno qualcosa che resti di noi e non vada distrutto”. E’ così che un pezzettino di uno di quei tram – il pezzo rosso del fanale che veniva a trovarsi dietro rispetto la marcia – è ora a casa mia. Altro avrei preso per accontentarli, ma la salita sul cancello lo sconsigliava. Quella volta fu l’ultima in cui ci vedemmo.

Tutto lì è cambiato salvo la scalinata in fondo alla breve via che porta su in via Pendice Scoglietto. Ho cercato di capire dove fosse stato esattamente il deposito e mi è parso di intuire che possa corrispondere all’attuale n. 6 della via.
A un signore ben anziato, distinto, dal lento incedere ho chiesto se era della zona e avuta risposta affermativa gli ho chiesto se il deposito era proprio in quel punto. Mi ha risposto di sì, che lì era il deposito dei tram e ancora sono lì fermi. Un colpo al cuore e per una frazione di secondo ci ho creduto e sperato. L’ho salutato ringraziandolo.
Lì sull’angolo con ingresso dalla via Giulia in tempi lontanissimi – si parla del 1875 – tale ing Vallon di Muggia fece costruire il primo deposito tram con annessa … stalla. Prima della elettricità la forza motrice per i tram erano infatti le zampe dei cavalli.
Il tubo di plastica che ora passa sopra la nostra testa e che ricorda un terminal di aeroporto congiunge in modo funzionale, ma dimenticando l’estetica, la scuola elementare Luigi Mauro con la sua palestra che dà proprio sulla via Giulia.

La scuola si viene a trovare invece sulla via dei Cunicoli che è una piccola parallela della via Giulia e il cui nome riporta ai cunicoli che sono stati ritrovati e facenti parte dell’acquedotto romano che scendeva da Capofonte.
La scuola è intitolata al maestro Luigi Mauro scomparso verso il 1990 che fu grande promotore della musicoterapia come aiuto per alcune patologie e la cui fama professionale varcò bene i confini della nostra città.
La scala con cui termina la via Margherita porta su in Pendice Scoglietto, strada caratterizzata da grandi casoni che hanno qualche ricercatezza architettonica, ma di cui nulla so.

Margherita era il nome di Margherita Ravasini (nata a fine ‘700)  il cui figlio regalò al Comune quei terreni per l’apertura di una via, ma a condizione che portasse il nome della madre.

La mia Trieste, 13 Gennaio 2016