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Mercato ortofrutticolo

Si risparmia o non si risparmia andando a comperare verdure e frutta direttamente al mercato ortofrutticolo che c’è vicino la stazione di Campo Marzio?
Domanda che in tanti si fanno, ma soprattutto si facevano. Non perché oggi risparmiare non sia per molti una necessità, ma perché la realtà del Mercato Ortofrutticolo si sta inevitabilmente restringendo e l’offerta è decisamente minore rispetto una trentina di anni fa. La grande distribuzione non ha certamente bisogno del nostro Mercato per rifornire i suoi punti vendita in costante aumento. Punti vendita che tolgono clientela ai “botteghini” che sono quelli che, salvo poche eccezioni, si riforniscono all’ingrosso del nostro Mercato Ortofrutticolo.
L’idea di concentrare in un solo e funzionale punto il commercio all’ingrosso di frutta e verdura nasce negli anni ‘30 destinandovi  l’area dell’ex Lazzaretto San Carlo, ma appena verso il 1950 il Comune decide di creare una vera struttura funzionale
Nascono vari progetti tra cui quello molto suggestivo degli arch. d’Olivo e Zorzi che prevedeva una struttura circolare con un grande salone centrale per l’esposizione dei prodotti mentre sull’esterno di questo cerchio si sarebbe concentrata tutta la logistica e trasporti merci.
Il bando di concorso per l’opera viene vinto dall’impresa dell’ing. Guglielmo Canarutto – impresa ereditata poi dal figlio Luciano – e nel 1956 il Mercato Ortofrutticolo è pronto.
Sopravvive del vecchio Lazzaretto il basso muretto sul quale insiste la recinzione a rete che dà sulla via Giulio Cesare (quella della stazione di campo Marzio)
Nascita, vita e declino come in tutte le cose.


Il Mercato ora risulta troppo grande, bisognoso di urgenti manutenzioni, l’area è appetibile per altre iniziative e quindi il trasferimento è inevitabile. Se ne parla 
almeno da 10 anni.
Aree individuate, promesse, progetti, solenni impegni che entro il 2011, beh, facciamo il 2014 …
E persino terreni comperati
ad hoc dal Comune come quello in zona Noghere di fronte al pastificio Zara.
Le ipotesi:
facciamo a Farneti, no in via Brigata Casale, no nell’area della ex Manifattura tabacchi, no alle Noghere, no in via Caboto, no in via dei Macelli nell’area delle fallite Cooperative Operaie. Questa ad oggi, febbraio 2016, sembra la più accreditata ed anche la meno strampalata.
La nuova area comprenderà il Mercato Ortofrutticolo ed anche il mercato all’ingrosso del pesce che si trova
attualmente sul lato mare dell’ex area Gaslini (di fronte al Centro Commerciale “alle Torri”) per il quale trovare una nuova sede è divenuto più che mai urgente.
Dunque 10 anni di chiacchiere ed ora quanti per la realizzazione? Meglio non pensare.
Nel frattempo il degrado delle 2 strutture avanza a passi rapidi. Anche quelli della Pubblica Amministrazione avanzano. Lenti, incerti, anzi lentissimi.


La mia Trieste, 8 Marzo 2016