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Scala Santa

Nella città delle scale la via denominata “Scala Santa” non ha nemmeno 1 gradino né mai l’ha avuto. (1)
Vari articoli su internet spiegano (usando le stesse medesime parole e virgole) come il nome “scala” derivi dallo slavo e significhi “roccia”
Quindi scala santa è come dire roccia santa e santa perché ricca di acqua. Quella che poi troviamo giù, a valle, tant’è che la piazza dove sorge la chiesa di Roiano (Chiesa Santi Ermacora e Fortunato) si chiama “Piazza tra i Rivi” . E di questi rivi faccio cenno nell’articolo generale su Roiano.
La via inizia dove c’è il capolinea del 5 – oggi bus, ieri filobus, l’altro ieri tram – e arriva fin su all’Obelisco proprio davanti all’ex Hotel toccandosi con la fine dell’altra via sorella, la via Bonomea.
La strada è vecchia, risale alla notte dei tempi ed era l’unica strada che collegava Opicina con la città. Solo poi vennero le varie vie Bonomea, Commerciale fino alla recentissima Fabio Severo.
E’ anche la via più corta e per essere corta ha la necessità di essere ripida. Ovvio.

La sua fortissima pendenza le ha dato, in tempi recenti, l’opportunità di diventare il percorso della “Rampigada” , competizione ciclistica dove uno scalatore per eccellenza come Charly Gaul (mitico nel ‘56 sul Bondone sotto la tormenta) ci sarebbe venuto subito e di corsa.
La Rampigada, nata nel 2011 come scommessa tra pochi amici e chissà che non diventi tra una ventina d’anni la Barcolana del ciclismo.
Auguri. (2)
Nella stessa nota 2 qualche dato tecnico sulla salita.
Essenziale però che la via resti quella di un tempo e di oggi. Stretta, strette curve, strappi, pavè.

Proprio perché corta e veloce da fare … in giù, fu percorsa da un manipolo di giovani irredentisti ante litteram, nel 1848, quando per effetto dei moti scoppiati in tutta Europa l’imperatore d’Austria Ferdinando I fu costretto a concedere una costituzione e libertà di stampa a molti popoli dell’impero e quindi anche alla città di Trieste.
Decisione soffertissima e incerta fino all’ultimo sicché in città la parte dei giovani irredentisti (nella indifferenza del resto della popolazione) era in trepida attesa di notizie fresche e in assenza di TV e internet quel giorno in momentanea avaria, decise di attendere la carrozza con la delegazione che era stata a Vienna, proprio all’Obelisco. Avuta la buona novella si precipitarono in città utilizzando la via più breve ossia Scala Santa per essere i primi a dare la notizia.
D’altro della Scala Santa c’è poco da dire. Via abbastanza monocorde: pavè, pendenza, casette con in mezzo qualche casetta più nuova, muri, passamani. Al lato destro a salire molti orti giù verso valle.
Tutto più fitto nella prima parte per poi diradarsi dopo la metà e l’ultimo tratto di un 300 metri ricorda sentieri del Carso con da un lato la roccia e verdi arbusti e dall’altra un guardrail.

Non c’è nulla di particolare o rimarchevole.
Nessuna osteria, nessuna chiesetta o cappelletta, ma in compenso ci sono 4 fontanelle, ben utili per chi voglia farsela a piedi, specie d’estate.
La via la possiamo ricordare anche per avere il maggior numero di tratti con passamani originali rispetto tutte le altre vie della città.
Prima dell’ultimo tratto si passa sopra un ponte  e sotto la ferrovia a binario unico, ovviamente in abbandono.

A chi la percorre in discesa vengono regalati nelle giornate limpide panorami stupendi sul golfo e la città.
A chi la percorre in salita il doversi  voltare per ammirare mirabili panorami offre opportunità di tirare il fiato senza doversi giustificare.

(Nota 1)
da qualche parte nel sito parlerò solo delle scale della città e già alcuni accenni ci sono negli articoli che riguardano la via Pindemonte, via del Veltro ecc)

(Nota 2)
“Dal sito di chi promuove la Rampigada copio e incollo:
La 5ª edizione della Rampigada Santa ovvero della crono-scalata a piedi, in bicicletta o in entrambe le discipline, dell’erta cittadina di Scala Santa, 2.050 metri di lunghezza interamente pavimentati in pavè (bolognini) con pendenza media del 16,2% (min 10,8% – MAX 21%), nata per promuovere una mobilità urbana più sostenibile dimostrando in maniera estrema che se si può andare a piedi o in bici su per Scala Santa si può andare a piedi o in bici dappertutto, si svolgerà a Trieste nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 settembre 2016.
La manifestazione che, come consuetudine, verrà co-organizzata assieme al
Comune di Trieste e con la collaborazione dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Mappets, si collocherà all’interno della Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile”

Mi permetto di aggiungere che le famosissime salite delle “classiche” del Belgio hanno più o meno la stessa lunghezza, anch’esse in pavè, ma pendenze medie che si aggirano sui 10-11% e strappi al 15 – 16%, salvo una sola con un 22.
E che dovrebbero dire quelli della Rampigada !?!

La mia Trieste, 4 Aprile 2016