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Liceo Francesco Petrarca

(Il presente articolo va ad integrare cose già detto nel testo dedicato alla via Rossetti. Di qualche inevitabile ripetizione me ne scuso)

Sede storica di questo liceo classico: in viale XX Settembre. Liceo e ginnasio.
Molte migliaia di studenti “licenziati” dopo i difficili (a suo tempo) esami di maturità dove venivano portate tutte le materie e di tutti gli anni.
Poi il trasloco e con l’anno scolastico 1963-64 il liceo si è trasferito nel nuovo edificio – opera degli arch. Guacci (1) e Nordio (2)in via Rossetti.
E questo è stato il quarto trasloco da quando, nel 1912, è iniziata la sua attività di formazione umanistica assieme all’altro liceo classico, il Dante Alighieri (3).

Siamo in pieno periodo di irredentismo quando il Comune di Trieste riesce ad avere l’approvazione del governo di Vienna per l’apertura di un secondo liceo classico dopo quello del Dante Alighieri in attività dal lontano 1863 con sede in quella che oggi è il Largo Panfili (dietro la Posta Centrale).
Quest’altro liceo resosi necessario per la enorme quantità di alunni del Dante arrivati a ben 800 nel 1911. E per fare fronte ai problemi di spazi era stato assegnato alla scuola anche l’edificio di via Sant’Anastasio angolo via Udine.
La decisione del nuovo liceo comportava anche l’individuazione dell’edificio scolastico. Il Comune aveva pensato di tenere distanziate territorialmente le due scuole ed in tal senso venne valutata la villa Basevi sul colle di San Vito.
Ma l’urgenza non consentiva di ristrutturare e adattare l’edificio a scuola per cui la sede di via Udine angolo Sant’Anastasio venne tolta al primo liceo ed assegnata al secondo che iniziò, appunto, nel 1912 con ben 300 allievi.

Ho parlato ora di “primo e “secondo” perché ormai i venti di guerra soffiavano e Vienna proibì la denominazione di Liceo Dante e di liceo Petrarca per cui vennero chiamati Primo e rispettivamente Secondo Ginnasio Superiore Comunale.
Già a due anni dall’inaugurazione il liceo però cambia sede per andare in una palazzina costruita dietro quello che oggi è il liceo scientifico G. Oberdan in via Paolo Veronese.
E qui il liceo, divenuto ufficialmente Petrarca con l’anno scolastico 1919-20, rimane per pochi anni, per giunta travagliati dalla guerra e da ritorsioni del Governo di Roma nei confronti del corpo docente sospettato di essere stato filo austriaco.
Nel 1923 il liceo si trasferisce nella sede storica di Viale XX Settembre, in un palazzo sorto a metà ’800 e per l’occasione sopraelevato di 1 piano.

Chissà cosa hanno provato gli studenti tra il ’43 e il ’45 quando salivano le scalinate della loro scuola ed al pianterreno c’erano soldati tedeschi che lì avevano messo uno dei tanti loro dislocamenti. E poi non più tedeschi, ma ancora uomini in armi questa volta neozelandesi….
Uno studio della storia dal vivo.

La sede di via Rossetti è dunque la quarta in ordine di tempo.
Essa è andata ad occupare una parte del terreno della Villa Modiano e gli scavi per le fondamenta hanno distrutto la galleria a forma di U rovesciata con i 2 ingressi sulla via Rossetti e che ha svolto la funzione di rifugio antiaereo. Un ingresso ancora si vede, ma con qualche difficoltà, tra la scuola e il muro sulla via G. Mameli.
Tutte le maggiori autorità di Trieste v’erano quella mattina dell’ 11 novembre 1960 quando fu posta la prima pietra dell’edificio e stessa cosa per il giorno dell’inaugurazione nell’aprile 1963.
Ciò a testimonianza della grande importanza di questo liceo nel contesto della città.

Da un punto di vista architettonico l’edificio dei succitati arch. Nordio e Guacci è arricchito da una statua del Petrarca opera dello scultore Tristano Alberti (4) e da mosaici sulla facciata ideati da Nino Perizi (5).

Nota 1
Antonio Guacci, ingegnere civile, professore all’Università di Trieste, ma anche scultore e pittore facendo in quest’ultima arte “concorrenza” al fratello Michelangelo.
Il suo maggior lavoro – oltre al liceo Petrarca – è il Tempio Mariano di Monte Grisa su commissione del vescovo mons. Santin.
Assieme ad altri architetti ha lavorato anche per il quartiere fieristico. Ha progettato varie scuole e il quartiere residenziale di Poggi Sant’Anna.
E’ morto nel 1995.

Nota 2
Umberto Nordio è architetto che stante la sua data di nascita ( 1891), ha lavorato per molte opere nel periodo fascista. Serio professionista non si è legato ad alcun carro sicché anche dopo la guerra ha continuato a lavorare per le istituzioni divenute repubblicane.
Tantissime le sue opere. Qualche breve esempio: case popolari di piazza Foraggi; stazione autocorriere; 2 restauri Politeama Rossetti; quartiere fieristico; chiesa di San Pietro e Paolo (via Cologna); cimitero israelitico; vari monumenti funerari; arredamenti per le maggiori navi passeggeri degli anni ‘50

Nota 3
Tra i 2 licei classici di Trieste si è sempre avuta una goliardica rivalità. “Mi son del Petrarca”, “Mi son del Dante” e a seguire qualche battuta a mettere in evidenza le doti del proprio liceo e i demeriti dell’altro.
Al di là di questa simpatica rivalità i 2 licei sono sempre stati caratterizzati da un appena percettibile snobismo nel Dante e per una vocazione di ricerca culturale nel Petrarca, spesso sinistreggiante. Vocazione culturale alimentata nella sede del Viale da professori di altissimo livello come i prof. Serti, Mercanti, Pesante, Burian, Verzegnassi, Rossi Sabatini, Pescani, Cumbat e da citare v’è anche don Bruno Muller nel difficile ruolo di insegnante di religione dentro un contesto non particolarmente favorevole alla sua “materia”.

Nota 4
Tristano Alberti negli anni ‘30 operaio in Fabbrica Macchine, ma anche agli inizi della sua carriera di scultore che ha potuto realizzare moltissime personali e partecipare a mostre e rassegne in varie parti del mondo nonché ricevere molti riconoscimenti per le sue opere.
Qualche breve citazione:
il busto del poeta Virgilio Giotti per il Giardino Pubblico
i rilievi sul tempio di Monte Grisa
– il monumento a Nazario Sauro sulle rive davanti alla Stazione Marittima
– statua del Petrarca per l’omonimo liceo
– statua di un leopardo, opera acquistata dal Museo Revoltella
– vari monumenti funerari
la statua del medico e benefattore Santorio de Santorio cui era stato intitolato l’ospedale per le cure ai tubercolosi poco sotto l’Obelisco ed ora sede del SISSA (Scuola Internazionale Superiore Studi Avanzati). Statua di cui si è persa traccia (o io non sono riuscito a trovarla)

La mia Trieste, 15 Settembre 2017