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Chiesa di Muggia Vecchia (Santa Maria Assunta)

Sulla sua vecchiezza della chiesa tante ipotesi.
Direi che è certo che le sculture rappresentate dai leggii, dal pulpito e dai plutei sono antecedenti alla chiesa almeno nella sua versione attuale. Potrebbero essere stati parte di una precedente chiesa abbattuta o distrutta e poi inseriti nella nuova.
Ma di una precedente chiesa non si è trovata alcuna traccia come invece avvenuto per tante chiese sorte proprio sopra altri luoghi di culto. E’ il caso di San Giusto con il tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva sul quale poi sorsero 2 chiese e solo intorno ai primi anni del 1300 le due chiese divennero una sola: il duomo di San Giusto.
Eventi a San Giusto ben separati e datati nel tempo e riscontrabili oggettivamente (3).
Nulla di tutto questo per la Chiesa di Muggia Vecchia che sembra emergere concretamente dalle nebbie appena nel 1203 quando è menzionata in un documento relativo a un convegno svoltosi in “ecclesia Sancte Marie de Mugla” (4).
E prima? E da quanto prima?

Elemento di grande aiuto è lo stile della chiesa che è uno stile prettamente romanico; dunque tra il 1000 e il 1200. Il romanico è caratterizzato da una grande rilevanza dei muri a tal punto da tenere piccole sia porte che finestre. Ed infatti la Chiesa di Muggia Vecchia presenta finestre molto piccole ed anche la porta originale era più piccola. Porta attuale e portico sono infatti di epoca più recente. (5)

Un minimo dubbio sulla appartenenza al periodo romanico potrebbe venire dal fatto che tutte le chiese di questo periodo hanno l’abside mentre Muggia Vecchia no. Quello che oggi vediamo come abside è un rifacimento molto più recente ricavando lo spazio per l’abside all’interno della chiesa. Essa aveva e ha una pianta (esterna) del tutto rettangolare senza l’appendice esterna dell’abside.
Ma come scrive il prof Cuscito la chiesa ha sentito l’influenza della vicina Aquileia ove le chiese anche in quel periodo erano tutte senza abside.
Dunque chiesa che nella sua impostazione di base è romanica e quindi databile tra il 1000 e il 1200.

E’ giusto far presente che su questo punto le opinioni non sono concordi e si va da datazioni intorno al 1200 (6) a tempi antecedenti del 800 – 900 (7). Quest’ultima ipotesi suffragata dalla presenza in Istria prima del 1000 di molte chiese con simile pianta e simile muratura. Dunque la basilica da considerarsi come rifacimento / rimaneggiamento di una chiesa tardo bizantina.
Divergenze molto grosse e che forse possono trovare una spiegazione nelle varie successive ed inevitabili modifiche che la chiesa avrà avuto.

E qui ritorna il tema dei plutei che – ripeto – sono quelle balaustre che delimitano la zona, detta presbiterio, dove il sacerdote celebra la messa. ( si vedono bene in alcune foto qui presenti).
Non occorre essere storici dell’arte per rendersi conto che sono manufatti più antichi rispetto alla chiesa nel suo apparire d’oggi o stampe d’epoca.

Molto semplificando si può dire che le ipotesi possono essere solo 2.
O i plutei – assieme ad ambone (pulpito) e leggii – sono le uniche parti sopravvissute della chiesa originaria oppure provengono da altre chiese della zona andate in rovina o distrutte e questi pezzi hanno trovato utile collocazione dentro la realtà principale della zona ossia la chiesa di Muggia Vecchia.
Se aderiamo alla prima tesi, ecco che si può legittimamente pensare che la chiesa risalga al periodo carolingio (intorno all’800) quando i motivi ornamentali di questi plutei ossia degli intrecci viminei, erano molto in voga.
L’opinione autorevole del prof Cuscito è che i plutei non provengano da altre chiese pur riconoscendo la diversità tra di loro. Quello di destra e quello di sinistra hanno caratteristiche molto differenti.

A me, uomo di logica e non uno studioso, appare strano che in una chiesa due manufatti contigui e fatti per delimitare la stessa zona siano stati costruiti in modo così diverso, ma tutto può essere … anche che semplicemente lo scalpellino sia morto avendo fatto una parte del lavoro e l’altra sia stata fatta dal figlio, pure lui scalpellino.

Dunque fino a qui un lungo discorso per approdare a incerte conclusioni così come spesso può avvenire nella ricerca storica di eventi lontani allorquando siano assenti documenti e si debba costruire la storia in base a deduzioni.

Esteriormente oggi la chiesa si presenta con il campanile sulla sinistra laddove inizialmente era sulla destra finchè andò distrutto. Le campane sono state fuse nel ’500
La facciata mostra anche il piccolo campanile a vela ritenuto solo decorativo in quanto non sono state trovate tracce di un suo uso con campane.
Il portico è posteriore alla costruzione della chiesa e sotto ha le tracce di una porta soppressa che sarà visibili (ora si vede praticamente solo l’architrave in legno) dall’interno della chiesa solo dopo un possibile lavoro di restauro.
Una porta laterale c’è sulla destra come in uso nelle chiese alto-medievali dell’Istria.
La pianta – come già detto – è un rettangolo ed ha le dimensioni di 18 metri x 12

(SEGUE  PAG.  3)

Nota 3
Guardando dalla strada attraverso le inferriate alla base del campanile di San Giusto si vedono le basi delle colonne dei templi pagani.
Le 2 chiese pre-San Giusto non sono altro che parti della navata di destra e di sinistra del Duomo che in un certo senso ha utilizzato le 2 piccole chiese per diventare una grande.

Nota 4
Per fortuna ci sono le liti a dare un aiuto alla storia. In molte occasioni è proprio un documento redatto per sanare una lite tra confinanti o per tributi non pagati o una chiesa che vanta qualcosa verso qualcuno a essere la prima testimonianza certa di una realtà. Qui nel caso di Muggia Vecchia “trattasi di una lite tra il vescovo di Capodistria e quello di Pirano assieme alla testimonianza di quattro persone indicate dai piranesi ove viene menzionato un precedente convegno svoltosi in ecclesia Sancte Marie de Mugla” Cosi in “Aspetti storico-artistici di Santa Maria Assunta a Muggia Vecchia” , Giovanni Luca , Trieste 2003.

Nota 5
La caratteristica delle costruzioni romaniche con grande importanza dei muri sempre spessi e con aperture (finestre e porte) piccole è in netta contrapposizione con il periodo successivo, quello del gotico che privilegia invece la luce e per quanto concerne le chiese questo si traduce in grandi finestre e grandi rosoni.
Gotico è ad esempio il rosone di San Giusto (1300) e quella del Duomo di Muggia (1400).

Nota 6
Pia Frausin


Nota 7
Così
pensano sia il Sopraintendente alle Belle Arti Fausto Franco in uno suo studio del 1949 sia il prof. Silvio Rutteri.

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La mia Trieste, 8 Marzo 2018