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Il Manicomio

Strade e viali

Ordine e funzionalità. Ma anche armonia di curve e scorci stupendi come quello alla fine del tratto rettilineo, il viale Weiss che va su su verso la porta che dà sulla via Valerio (la strada per  Opicina).
A partire dal basso incontriamo la via Giovanni Sai  (Giovanni Sai da non confondere con Giovanni Saiz, neurologo nella struttura e che ebbe in cura anche Joyce) , la via Costantino Costantinides, il piazzale Luigi Canestrini, il vicolo dei Roveri, la via Paolo Ralli, la via Guglielmo de Pastrovich, la via Nicolò Bottacin.
Sono nomi che vanno a ricordare – Canestrini, Sai, de Pastrovich, Costantinides – medici che si sono succeduti nella direzione del Manicomio.
Weiss, già allievo di Freud, lavorò qui per alcuni anni.
Il barone Paolo Ralli finanziò il reparto per l’istruzione dei bambini ritardati.
Il vicolo dei Roveri non è altro che la continuazione del vicolo che parte dalla via san Cilino ed entra nel manicomio attraverso una delle sue porte.
Bottaccin è lassù in alto dove il roseto rende omaggio a questa eclettica persona che fu anche botanico e la cui villa è nei pressi dell’ex manicomio.

Una piccola digressione: Weiss ebbe in terapia Saba. Nella Coscienza di Zeno, Svevo parla di Canestrini.
Ma i legami dei nostri  sommi letterati con la psicanalisi sono ben noti a tutti.

Visto che qui ho parlato di alcuni Direttori, è giusto mettere l’elenco completo citando anche coloro che non hanno viali a ricordarli.

A partire dall’inizio:

Luigi Canestrini  dalla apertura al 1926.   Collaborò attivamente nella ricerca di soluzioni tecniche e logistiche

Guglielmo de Pastrovich 1926 – 1927

Giovanni Sai 1927 – 1947

Costantino Costantinides  1947 – 1953

Francesco Donini   1953 – 1969

Danilo Dobrina  1969 – 1971

Basaglia 1971 – 1980

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La mia Trieste, 6 Febbraio 2016